mercoledì 17 dicembre 2014

Pangiallo romano


Tondo come il sole e giallo come l'oro il pangiallo romano è un dolce tipico delle festività natalizie.
Le sue origini risalgono alla Roma imperiale, quando veniva impastato e consumato il giorno del solstizio d'inverno come buon auspicio per il ritorno delle lunghe giornate di sole
Come molti dolci tradizionali il pangiallo ha subito numerose trasformazioni durante i secoli. Tradizionalmente viene ottenuto tramite l'impasto di frutta secca, miele e cedro candito, e prima della cottura viene ricoperto da uno strato di pastella d'uovo o di farina, zafferano e spezie.
Molto simile al panpepato tipico di Lazio e Umbria ( QUI la ricetta ), il pangiallo se ne differenzia per l'assenza di pepe e cioccolato, è un dolce che si trova difficilmente dal pasticcere può quindi essere un graditissimo regalo per amici o parenti ricoperto con carta trasparente e legato con un bel fiocco si conserva fino a 12 mesi !

martedì 9 dicembre 2014

Torrone tenero ...


... from U.S.A !
È sempre difficile stabilire le origini di un dolce perché spesso è frutto di secoli, se non millenni di contaminazioni culturali. Ciò vale anche per il torrone che, assieme a panettone e pandoro, è, ormai simbolo delle feste natalizie. Ci sono quindi varie correnti di pensiero sulla nascita del torrone ma la più accreditata sembra avere radici nella civiltà araba creatrice di un impasto a base di mandorle, miele, zucchero, aromatizzato con spezie, importato poi dai veneziani che lo condussero alla fama e successo nel Medioevo. 
Ma oggi non starò qui ad enunciare teorie o ricette puriste sul torrone bensì a proporVi un'idea geniale e veloce, una di quelle idee di cui solo gli americani possono essere depositari.
Io ho scoperto questa ricetta nel mio ultimo viaggio in Michigan grazie allo zio di mio marito ed ovviamente non potevo non realizzarla per le Feste: solo 3 ingredienti e poche semplici mosse per preparare un ottimo dolcetto da gustare o da donare, a tranci o a cubetti, per deliziare amici e parenti.

lunedì 1 dicembre 2014

Golosità Dannunziana


E' risaputo che Gabriele D'Annunzio fosse un grande goloso e pare che proprio lui abbia battezzato questo dolce: me lo immagino in un caffè letterario a gustarsi una bella fetta di questa torta tipica abruzzese magari sorseggiando un bicchierino del suo liquore preferito, l'Aurum, a base di brandy ed infuso d'arance.
Specialità regionale associata alle tradizioni natalizie ma non solo, il Parrozzo è diffuso soprattutto nella zona orientale dell'Abruzzo: nel 1920 il pasticcere Luigi D'Amico ebbe l'idea di preparare questo dolce con le sembianze di un'antica pagnotta semisferica delle mense contadine ma ingentilita con l'utilizzo di uova, semolino e farina di mandorle e ricoperta con cioccolato. Il primo ad assaggiare questo nuovo dolce fu il suo amico Gabriele D'Annunzio che ne  rimasto estasiato e, coniato il nome Parrozzo (pane-rozzo), addirittura gli dedicò un madrigale "La canzone del Parrozzo".
Il dolce è molto semplice da preparare e si fa ben apprezzare, anche se la sua tradizionale caratteristica è la "sbriciolisità" (si dirà così? non so!) questa versione con l'aggiunta di olio e liquore resta molto più compatta ... l'ideale sarebbe ridurre in farina le mandorle con la buccia per lasciare un aspetto più rustico all'impasto, io però ho usato farina di mandorle già pronta.

sabato 27 settembre 2014

Torta Gianduiotto


Una delizia al cioccolato, un'autentica bontà, una scioglievolezza unica e un gusto deciso. La torta gianduiotto è una torta dalla consistenza di un cioccolatino che ad ogni assaggio riempie la bocca. Dedicata a chi ama il cioccolato nella sua versione più pura è un ottimo dessert di fine pasto, ideale da accompagnare con un pò di panna o gelato. 
Pochi ingredienti, pochi passi, tanto gusto di cioccolato e risultato garantito!

sabato 20 settembre 2014

Qualcosa di semplice ...


"Perché dopo una giornata in cui niente è sicuro, e quando dico niente voglio dire n-i-e-n-t-e, una torna a casa e sa con certezza che aggiungendo al cioccolato rossi d'uovo, zucchero e latte l'impasto si addensa: è un tale conforto!" 
Così parlava la protagonista del film Julie & Julia ed ogni tanto ci vuole davvero un dolce semplice che nasca dall'unione di pochi conosciuti ingredienti e ci conforti con il suo profumo e la sua morbidezza accompagnato magari da un buon thè, un caffè o una golosa cioccolata calda.
La preparazione è davvero elementare ed io ho voluto "movimentarla" un pochino dividendo l'impasto in due gusti da alternare a cucchiaiate nella teglia, per ottenere al taglio della torta, uno scenografico sorprendente effetto zebrato. Ovviamente potete anche realizzarla nella versione candida tinta unita senza cacao!

lunedì 15 settembre 2014

Il plumcake amico ...


... del benessere !
Sì, la sfida che ho raccolto è proprio questa: conciliare il gusto e il piacere della buona tavola con l'equilibrio nutrizionale. Dalla collaborazione tra Azienda Ospedaliera Universitaria Federico II e l'Associazione Italiana Food Blogger è nato l'ambizioso entusiasmante progetto "Insieme per la salute. La ricetta giusta per il tuo benessere" con il preciso obiettivo di diffondere una sana cultura alimentare, e tutti i food blogger della rete sono stati invitati a contribuire con le proprie ricette. 
E' stato così indetto un primo contest a tema specifico "Colesterolo cattivo? No grazie!".
Il colesterolo, un lipide naturalmente prodotto dal fegato per garantire la corretta funzionalità delle cellule,.è croce e delizia per il nostro organismo. Infatti, non tutto il colesterolo è salutare. Il “colesterolo buono”- HDL ed è quello che viene utilizzato dal fegato ma esiste anche “il colesterolo cattivo”- LDL, che invece tende a depositarsi sulle pareti dei vasi sanguigni e a impedire la corretta circolazione del sangue aumentando il fattore di rischio di arteriosclerosi e di malattie cardiovascolari (infarto cardiaco, ictus cerebrale). 
Per battere l’ipercolesterolemia non va dimenticato l'apporto di un corretto stile di vita e l’attività fisica ma il ruolo più importante spetta alla dieta: alimenti di origine vegetale e pochi grassi sono la migliore prevenzione. La dieta di impronta mediterranea è in grado di incidere positivamente sui livelli di colesterolo nel sangue e diventare un'arma efficace per difendersi dall'ipercolesterolemia: non dovrebbero mai mancare sulle nostre tavole verdure, cereali e legumi, frutta fresca e a guscio, condimenti a base di grassi insaturi (olio extravergine d'oliva o di semi), alimenti ricchi di fibre (cereali integrali, avena, orzo, farro ...) e pesce.

giovedì 31 luglio 2014

Torta fredda piňa colada



Questa torta prende il nome e il gusto dalla famosissima bevanda alcolica Piňa Colada, un long drink a base di rum bianco, succo d’ananas e latte di cocco; dolce, aromatico, dissetante e molto gustoso, uno dei preferiti dall'universo femminile. Originaria di Porto Rico la Piňa Colada sembra sia stata preparata per la prima volta intorno agli anni ’60, anche se esistono alcune versioni senza latte di cocco già dagli anni '20 e pare che anche ai Caraibi si bevesse già intorno al 1950. Comunque nella Vecchia San Juan, un piccolo quartiere della capitale di Porto Rico, esiste una targa in cui viene ricordata la creazione della prima Piňa Colada ad opera di Don Ramon Portas Mingot.
Oggi Vi propongo questo cockail così accattivante sotto le vesti di torta fredda: un morbido strato di candida crema allo yogurt sormontato da una valanga di cubetti d'ananas marinato che posa su una base in pasta biscotto al cocco con un leggero aroma al rum che può essere un intensificato come eliminato del tutto.
Segue anche la ricetta del cocktail classico che, volendo, potrete servire insieme alla torta stessa magari in un caldo dopo cena quando la notte avanza per concederVi una gustosa "fuga" tropicale.

lunedì 30 giugno 2014

Brutti ... ma buoni



Un dolce può essere brutto ma buono? Ebbene sì! Si tratta di biscottini e si chiamano appunto brutti ma buoni perché la loro forma non è perfetta, hanno un aspetto irregolare e poco uniforme ma sono di una bontà estrema e soprattutto estremamente facili da realizzare.
Nascono come dolcetti a base di nocciole tostate forse in Piemonte, oppure in Toscana o Emilia, in effetti sono presenti in molte regioni italiane. Volendo potete prepararli anche con mandorle, mandorle e nocciole insieme, o con pistacchi e noci, saranno comunque ottimi. Si possono aggiungere inoltre anche gocce di cioccolato o cacao.
La loro consistenza è molto particolare perché sono croccanti fuori e morbidi dentro, essendo preparati con gli albumi e senza farina sono gluten free oltre che molto leggeri e si conservano bene per diversi giorni.

martedì 24 giugno 2014

Cremoso al pistacchio


Una ricettina veloce ma d'effetto che ho scovato in rete un pò per caso su Giallo Zafferano: cremoso al pistacchio con crumble al cacao. Un dessert che abbina semplicità e bontà in una sola cucchiaiata e per gli amanti del pistacchio come me è un vero e proprio idillio.
Si prepara in pochi semplici passi e senza utilizzare il forno, il che di questi tempi è sempre una gran cosa. Con il minimo sforzo conquisterete i palati più raffinati con monoporzioni essenziali ed eleganti in cui il croccante al cacao si fonde con la morbida crema al pistacchio: le papille gustative Vi ringrazieranno !

domenica 15 giugno 2014

Crostata ricotta e visciole


Pare che questo dolce sia nato quando agli ebrei venne impedito di commerciare latticini e formaggi, gli abili pasticceri pensarono allora di nascondere la ricotta tra due dischi di pasta frolla cercando così di renderla meno visibile ai gendarmi: la crostata ricotta e visciole è uno dei segni particolari che il popolo ebraico ha lasciato nella cucina romana.
Se volete gustare questa specialità secondo tradizione dovete recarvi in Via del Portico d'Ottavia (a Roma s'intende) presso la pasticceria Boccione, meglio conosciuta come il "forno del ghetto", una minuscola bottega senza insegna e con le vetrine un pò spartane, la riconoscerete dalla fila di persone all’ingresso e dal profumo fragrante nell'aria.. Da generazioni propone i suoi dolci preparati seguendo le norme della tradizione kosher ed in particolare prepara la crostata ricotta e visciole come la storia racconta, bruciacchiando la superficie e rendendo il dolce poco accattivante e poco attraente ma con al suo interno una sinfonia di gusto per il palato. 
Mi piace molto il connubio che si crea tra il gusto asprigno delle visciole (ciliegie selvatiche simili alle amarene), quello pieno della ricotta e il dolce della frolla che racchiude il tutto, e poi è un dolce di grande tradizione: nasce come crostata chiusa e ci vorrebbero le visciole intere ma ... possiamo "accontentarci" di una buona confettura e una ricotta asciutta da coprire magari con un fitto intreccio di frolla.

lunedì 19 maggio 2014

Crème brulée


Panna, vaniglia, uova ed una croccante copertura di zucchero caramellato rendono semplicemente unico questo piccolo peccato di gola che più francese di così si muore. Certo, perché a dirlo all'italiana la "crema bruciata" non sembrerebbe mai uno dei piccoli piaceri della vita tanto decantati da Amelie Poulain. 
Per la timida, sognatrice, maliziosa e allegra Amelie, protagonista di un bellissimo film del 2001 che tanto apprezzai, una delle gioie della vita è proprio quella di rompere la crosta croccante della crème brulée con il dorso del cucchiaio.
Tra le ricette di dolci la crème brulée occupa sicuramente un posto di rilievo, famosa in tutto il mondo e molto amata per la ricchezza del suo sapore, possiede origini antiche: nella cucina francese si parla di lei già dal 1691 anche se pare la sua provenienza natìa sia inglese, ed in effetti si tratta di una crema inglese cotta in forno a bagnomaria.
Nella sua semplicità resta sempre uno dei dolci al cucchiaio più raffinati, non intimoritevi perché con pochissimi ingredienti ed alcuni accorgimenti porterete in tavola un dessert da gourmet !

lunedì 12 maggio 2014

La crostata della nonna


Un classico della tradizione culinaria italiana, una di quelle ricette a cui non si può rinunciare, la crostata è un evergreen delle nostre tavole, il dolce della nonna per antonomasia: ogni nonna ha la sua ricetta personale e ogni nipote può dire che quella della propria è la più buona.
Io purtroppo non ho avuto la fortuna di conoscere nessuno dei miei nonni e non sò se le mie nonne sapevano prepararla ma conosco una nonna speciale della cui crostata mi sono innamorata: nonna Lina, lei mi ha fatto l'onore di rivelarmi la sua ricetta e i suoi segreti e da allora non faccio che sfornar crostate. 
Capolavoro di genuinità e semplicità la crostata è facile da realizzare, ideale per la prima colazione, perfetta per la merenda o per accompagnare la festicciola dei più piccini, vi darà ancor più soddisfazione se la farcirete con marmellata o confettura fatta in casa. Vi avviso subito che con le "mie" dosi potrete ricavare 4 crostate di 22 cm. di diametro: ebbene sì, non ho modificato le dosi originali di nonna Lina poiché quella volta che provai a ridurle non mi è riuscita la solita deliziosa crostata (questioni di chimica, no?): preparo la frolla in anticipo, la divido in 4 panetti e, dopo il riposo in frigorifero, la congelo così da averla pronta all'occorrenza. Mi basta quindi farla scongelare prima di utilizzarla e farcirla con la mia confettura preferita: visciole!

sabato 12 aprile 2014

Omaggio a Partenope


Regina della pasticceria campana, simbolo della Pasqua napoletana e non solo, la pastiera da sempre accompagna la Settimana Santa con i suoi intensi profumi e l’inconfondibile aroma.
L’origine della Pastiera è antichissima probabilmente legata ai culti pagani per celebrare l’arrivo della primavera, il suo mito sembra rifarsi addirittura alla leggenda di Partenope e della fondazione di Napoli. La leggenda dice che la sirena Partenope aveva scelto come dimora il bellissimo golfo di Napoli e da lì cantava con voce melodiosa e dolcissima. La gente allora per ringraziarla di questo meraviglioso canto le portò dei doni, sette doni per l’esattezza, come le sette meraviglie del mondo, ognuno dei quali aveva un significato: la farina, simbolo di ricchezza; la ricotta, simbolo di abbondanza; le uova, simbolo di riproduzione; il grano cotto nel latte, simbolo della fusione del regno animale e di quello vegetale; i fiori d’arancio, profumo della terra campana; le spezie, omaggio di tutti i popoli; lo zucchero per acclamare la dolcezza del canto della sirena. La sirena, felice per tanti doni, si inabissò per fare ritorno alla sua dimora cristallina e depose le offerte preziose ai piedi degli déi: questi riunirono e mescolarono con arti divine tutti gli ingredienti, trasformandoli nella prima pastiera.
La pastiera è entrata poi nella tradizione cristiana diventando il dolce simbolo della Resurrezione e della Santa Pasqua. Nell'attuale versione, fu inventata probabilmente nella pace di un monastero napoletano. È certo che le suore dell'antichissimo convento di San Gregorio Armeno erano reputate maestre nella complessa manipolazione della pastiera, e nel periodo pasquale ne confezionavano un gran numero per le dimore patrizie e della ricca borghesia: quando i servitori andavano a ritirarle per conto dei loro padroni, dalla porta del convento che una monaca odorosa di millefiori apriva con circospezione, fuoriusciva una scia di profumo che s’insinuava nei vicoli intorno e, spandendosi nei bassi, dava consolazione alla povera gente per la quale quell’aroma paradisiaco era la testimonianza della presenza del Signore.

mercoledì 2 aprile 2014

Nidi di cioccolato


In previsione di Pasqua ho pensato a qualcosa da poter preparare assieme ai vostri bambini. Il risultato sono questi nidi di cioccolato, che ne pensate? Sono dei cestini golosissimi ideali per rallegrare i bimbi o per decorare la tavola del pranzo di famiglia, potrete utilizzarli come segnaposto o come decorazione per impiattare i Vostri dolci: gli invitati potranno mangiare i nidi come pre-dessert oppure portarli a casa come regalino. Forse sono un pò kitsch ma li trovo molto carini e allegri.
In ogni casa, in ogni ricettario c’è una ricetta di questo tipo, super easy: piace a tutti, è velocissima e soprattutto ci permette di utilizzare i chili e chili di cioccolato che piovono in casa in questo periodo ... l'esecuzione è davvero essenziale e telegrafica.

lunedì 31 marzo 2014

La perfezione fatta frittella


... ma frittella non è ! :-) 
State tranquilli perchè i pancakes non si friggono!
Oggi parliamo di una delle più diffuse preparazioni per la colazione americana e non solo. I films d'oltreoceano e Nonna Papera ci hanno abituati a vederli saltare in padella e ci han lasciato la voglia irrefrenabile di prepararli, mangiarli e/o volare negli States. Ideali per iniziare con carica la giornata o per il brunch, i pancakes possono svoltare anche la merenda pomeridiana o una serata in cui non si sa cosa preparare per cena. Veloci e deliziose, possiamo gustare le nostre "frittelle" con sciroppo d'acero, secondo tradizione yankee, ma anche con panna, cioccolato, gelato o marmellata ... un po' di frutta fresca può regalare quel tocco di (apparente) salutismo per giustificare il peccato di gola. 
Se dunque anche Voi volete provarli ed iniziare la carriera di esperti di pancakes (sì! in America esistono questi professionisti!) Vi consiglio di evitare la ricetta fumettistica di Nonna Papera e preferire magari la mia versione, frutto di ben 3 viaggi negli USA e di svariate "spadellate" qui in patria alla ricerca della perfezione. Parlando di numeri e trasparenza devo dirVi che i miei pancakes finora non hanno mai raggiunto lo spessore di 20 mm (leggenda pura americana) ma ai livelli dei 12 mm. ci sono arrivati egregiamente. Se poi Vi interessano anche altre cifre posso aggiungere che il valore nutrizionale delle frittelle "in bianco" dovrebbe attestarsi sulle 227 calorie per 100 grammi di goduria.

sabato 22 marzo 2014

Serata di gala


Ovvero, occasione solenne che richiede un certo apparato e in cui si fa sfoggio di eleganza.
Almeno il dizionario ce la propone così ! Non sò quanti di Voi avranno avuto modo di partecipare a serate simili, a me capita spesso ... quando vado in crociera ! La crociera è per me una vacanza ideale, per antonomasia caratterizzata da continue scoperte, relax e ininterrotte occasioni di piacevolezza, ed è esclusivamente durante questi viaggi all'insegna dell' eccellenza alberghiera che ho modo di partecipare a tali eventi mondani. 
Non sono una grande esperta di bon ton quindi eviterò di darVi indicazioni sui doveri degli ospiti ma posso dirVi che in queste speciali serate a bordo tutto ha un aria più curata e lussuosa del solito. La serata viene annunciata sul programma delle attività quotidiane e l'unico dettame che Vi danno riguarda il dress code: posso quindi dare alcune consigli solo in proposito. I signori sono invitati a mettere giacca e cravatta e le signore a sbizzarrirsi con l'eleganza ma scordatevi l'abito corto, Vi prego, il bon ton non lo ammette dopo le sette di sera. Sono invece ammesse scollature e strascichi, se l'abito è senza spalline dotateVi di uno scialle, potrete spaziare coi colori scuri e intensi, evitando però le fantasie sgargianti, e sfoggiare acconciature curate, tacchi alti e gioielli. Beh, una serata di gala potrebbe anche trasformarsi in un incubo per chi come me non è a proprio agio con tacchi e abiti troppo impegnativi per questo credo che un pantalone nero con un bel top o una blusa sia sempre la soluzione migliore (certo uno smoking da donna sarebbe un fantastico colpo di classe ma il mio guardaroba al momento ne è sprovvisto): in fin dei conti la vera eleganza non sta nell'abito ma nel comportamento.

giovedì 20 marzo 2014

Tutti pazzi per il cioccolato


... e come si potrebbe non esserlo ! :-)
Tutta la città è stata in preda alla cioccofollia lo scorso week end grazie alla purtroppo fugace manifestazione "ChocoFrosinone" svoltasi presso la Villa Comunale. Show cooking, lezioni di cioccolato, workshops e divertenti laboratori per i bambini hanno animato l'evento contornato da stands espositivi e di degustazione, anche in abbinamenti insoliti con caffè, birra e liquori, per la felicità dei cultori del "cibo degli dèi". Bellissime le sculture di cioccolato esposte ed inusuali le infinite varianti di cioccolato aromatizzato o meno.

lunedì 3 marzo 2014

Sweet explosion ... bombe fritte !


Almeno dalle mie parti si trovano tutto l'anno in pasticceria, in cornetteria o al bar, gioia delle ore piccole o dolce risveglio per chi le mangia a colazione, le bombe fritte sono un'esplosione di dolcezza, simili ai bomboloni o ai krapfen, se ne differenziano per il loro impasto, senza uova e senza patate, e con la zuccherina sofficità di una nuvola conquistano grandi e piccini, mi sembrano quindi l'ideale per festeggiare il Carnevale che, come forse saprete, è una delle rarissime occasioni in cui mi dedico alla frittura. 
Ma qui a Frosinone il Carnevale storico è anche uno degli eventi più attesi dell'anno e quello che meglio racconta e conserva il folklore degli abitanti: il culmine della festa si celebra il martedì grasso con la rievocazione della Festa della Ràdeca, alias una foglia di agave, simbolo di fecondità. Quella Festa alla fine del 1700 divenne simbolo della lotta per la libertà dalle occupanti truppe francesi, personificate nel generale Championnet rappresentato in un fantoccio che, al termine del Carnevale, viene bruciato. Il lungo corteo, che si snoda nel centro storico di Frosinone si divide in due parti. In testa sfilano figuranti in abiti settecenteschi a rappresentare i personaggi storici del periodo in cui la città di Frosinone era occupata dalle truppe francesi; in coda i "ràdecari" brandiscono festanti la classica "ràdeca", accompagnati da bande musicali, gruppi folkloristici, carretti carichi di botti di vino e dolciumi tipici. Al termine del corteo si ripete il processo e la consueta condanna del generale francese Championnet, seguita dalla distribuzione dei cosiddetti "maccarune" (fini fini) e a chiusura della festa, alla sera, c'è il cosiddetto "Carnevale morto" cioè la lettura del testamento lasciato dal generale ed il rogo del fantoccio.
Ora Vi lascio goderVi il Vostro Carnevale con le mie bombe fritte e Vi auguro un martedì grasso che più grasso non si può! :-)

mercoledì 19 febbraio 2014

A' luna caprese ...


Tu, luna luna tu, luna caprese,
ca faje sunná ll'ammore a 'e 'nnammurate ...

Qualcuno di Voi magari l'avrà già ammirata, la stupenda luna di Capri che fa sognare l'amore e fa innamorare. Io sogno di assaporare presto le sue atmosfere ed Immagino Capri come un concentrato di bellezza circondato di azzurro: un'isola che accoglie con l'allegria colorata del porto di Marina Grande, invita in quel salotto all'aria aperta che è la Piazzetta, incanta con la suggestione di luoghi come la Certosa di San Giacomo, stordisce a sorpresa con vedute da batticuore come il Belvedere di Tragara o l'Arco Naturale. Sfavillante sotto il sole, languida al chiaro di luna, Capri promette e mantiene da secoli quella dolcezza del vivere che ha attratto poeti, artisti e viaggiatori di cerca della bellezza più pura.
Non poteva non nascere qui una torta conturbante come questa ... la leggenda narra che, negli anni Venti, un pasticcere, emozionato e turbato per la commissione di un dolce da parte degli sgherri al seguito di Al Capone, sbagliò l'impasto e quella che doveva essere una torta comune della Costiera Amalfitana si trasformò in un dolce mai visto prima: una soffice composizione di cioccolato fondente e mandorle che, grazie alla farina dimenticata, divenne la Torta Caprese, dolce divino e voluttuoso, imitato in lungo e in largo ed interpretato in numerose varianti, tutte ricche e gustose, ma il vero spirito della Caprese è, secondo me, solo uno: la semplicità !

venerdì 14 febbraio 2014

L'Amore ai fornelli


Ristorante stellato o pizzeria? Carne o pesce? Vino bianco o rosso? Quanti i dubbi che ci assalgono quando dobbiamo organizzare una cena per un’occasione speciale… tanto più se si tratta di una ricorrenza come San Valentino,  Ma siamo certi che per mantenere una relazione solida nel tempo basti una sola cena, più o meno romantica, in un ristorante di livello?
Non la pensa così Andrea Virgilio, chef di origini baresi trapiantato nel milanese, titolare insieme ai fratelli del ristorante La barca a Rho, che con il suo libro “Cucina a 2 piazze”, svela gli ingredienti segreti per un matrimonio duraturo, che deve essere coltivato nel tempo, con pazienza e “devozione”, proprio come quando si prepara un piatto speciale. Andrea, ripercorre nel libro la storia della propria vita attraverso le ricette apprese in famiglia perché è proprio lì che ha imparato l'arte di rendere felici gli altri con un buon piatto.
Nella sua trattoria lo chef tiene uno specialissimo corso di preparazione al matrimonio per insegnare ai fidanzati che si può dire "amore" anche ai fornelli. Apparecchiare la tavola con gusto e cucinare con cura sono espressioni tangibili dell'attenzione che si ha per il proprio marito o la propria moglie: con il motto “Cucinate insieme e sarete felici!”, Virgilio ci spiega come la collaborazione in cucina sia il segreto per un matrimonio solido e felice.
Curato dalla psicologa e psicoterapeuta Luisa Sorrentino, il libro di Andrea Virgilio non è un semplice ricettario, ma un racconto di vita che abbina ogni ricetta ad un'esperienza particolare dell’autore. Si spazia quindi dalla tortiera barese che si portava in spiaggia da bambino, fino alle “orecchiette in "salsa jazz” preparate per uno dei più grandi jazzisti del mondo. E se una semplice cena fa ritrovare l’amore a Virgilio, così leggendo il suo libro le giovani coppie non impareranno solo a cucinare, ma ad amarsi di più perché la felicità è una ricetta che non s’improvvisa, ma che si costruisce «giorno dopo giorno dopo giorno dopo giorno dopo giorno … ».

Andrea Virgilio - CUCINA A 2 PIAZZE, Editrice Missionaria Italiana

lunedì 27 gennaio 2014

Tronchetto tiramisù ghiacciato


L'anno nuovo è avviato praticamente da un mese, lo so, e per iniziarlo con il post giusto direi di partire con la parte più dolce e golosa: il dolce di Capodanno. Sarò telegrafica visto il ritardo con cui Vi propongo questa variante del tiramisù nelle vesti di tronchetto ghiacciato che tra l'altro ben si addice alla morsa del gelo che ci attanaglia.
Semplice e di grande effetto, potrete prepararlo anche con largo anticipo e non potrà che sorprendere e deliziare i Vostri commensali !

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